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PIETRE D’INCIAMPO (stagione 2)

Da mercoledì 7 aprile alle 20:45 su Rai Storia

TORNA “PIETRE D’INCIAMPO”,  LA DOCU-SERIE

SULLE VITTIME DELLA PERSECUZIONE NAZIFASCISTA

Nei nuovi episodi Annalena Benini racconta le storie di sei famiglie

vittime della Shoah  e della persecuzione nazifascista

 

Su Rai Storia torna “Pietre d’inciampo”: la seconda stagione della docu-serie storica con Annalena Benini, ideata da Simona Ercolani e prodotta da Stand By Me, sarà in onda da mercoledì 7 aprile alle ore 20:45 su Rai Storia, per ripercorrere in 6 episodi le drammatiche e toccanti vicende di sei famiglie vittime della Shoah e della persecuzione nazifascista in Italia, a cui sono state dedicate altrettante pietre d’inciampo.

Nate dall’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, le pietre d’inciampo sono “sanpietrini” in ottone che segnano le abitazioni o i luoghi di lavoro di persone che sono state vittime della persecuzione nazifascita: ebrei, oppositori politici, militari, rom e sinti, omosessuali deportati nei campi di sterminio o giustiziati. Ciascuna di queste pietre, più di 1.300 solo in Italia, rappresenta e tramanda ai posteri una storia di discriminazione e crudeltà, di vite distrutte e di famiglie separate: la giornalista, editorialista e scrittrice Annalena Benini conduce il pubblico attraverso l’intimo racconto di sei storie emblematiche, ambientate a Roma, Torino, Bologna, Trieste e Teramo, attraverso interviste ai famigliari, ricordi di famiglia come lettere e fotografie e ripercorrendo luoghi diventati simbolo dei crimini del nazifascismo, come l’ex lager della Risiera di San Sabba a Trieste, il Museo storico della Liberazione in via Tasso a Roma, l’ex carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, le strade del ghetto ebraico di Roma.

C’è la storia di Alberto Pepe (5 maggio), tenente dell’esercito, catturato e deportato in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre, come gli oltre 600mila internati militari italiani; quella di Samuele Levi (28 aprile), costretto a presentarsi alla Risiera di San Sabba e deportato a Dachau, mentre sua moglie insieme ai figli riuscivano a salvarsi grazie all’aiuto di un vicino, che li nascose in casa propria.

Non mancano storie di Resistenza, come quella dei due amici Orlando Orlandi Posti e Ferdinando Agnini (in onda il 7 aprile) , di 18 e 20 anni, membri della Resistenza studentesca di Montesacro, imprigionati e torturati nel carcere di Via Tasso di Roma e assassinati nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Stesso tragico destino della famiglia Baroncini (21 aprile), di Bologna, che durante la guerra trasformò la propria abitazione in una stamperia clandestina di pubblicazioni e volantini anti regime. Scoperti a seguito di una soffiata, furono tutti arrestati e deportati nei campi di concentramento di Mauthausen e Ravensbrück.

E poi ci sono le storie di due famiglie distrutte ad Auschwitz dalla brutalità nazista. Alessandro Colombo e sua moglie Wanda, dopo il loro arresto nei pressi di Torini furono separati dalla figlia Elena, di soli 11 anni, e deportati nel campo di concentramento in Polonia, dove morirono senza mai riuscire a riunirsi. Della famiglia Terracina (12 maggio) di Roma, sopravvisse solamente Pietro: per tutta la vita ha sempre tramandato la memoria della Shoah.

Pietre D’Inciampo”, attraverso le testimonianze dei famigliari delle vittime e il contributo di storici, ricostruisce un’Italia ferita dal nazifascismo, divisa e complessa, attanagliata dalla paura e nello stesso tempo ricca di uomini e donne impegnati a combattere contro l’orrore e a offrire riparo e aiuto al prossimo, a costo anche della propria vita.  “Pietre d’inciampo”, tasselli di un puzzle che, da Nord a Sud, ci spinge a non dimenticare.

Pietre d’Inciampo è una serie di 6 episodi da 25 minuti ciascuno ideata da Simona Ercolani, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Cultura. Condotto da Annalena Benini. Produttore creativo Simona Ercolani, Supervisore alla produzione Teresa Carducci, produttore esecutivo Claudia Santilio. A cura di Tommaso Vecchio. Scritto da Annalena Benini, Nunzia Scala, Simone Passarella, con la consulenza storica di Paolo Mieli, Tristano Matta, Luciano Zani, Luca Alessandrini, Barbara Berruti, Mauro Canali. Regia di Claudio Pisano.